Gli impianti sprinkler di tipo “ a secco” sono impianti le cui tubazioni sono riempite con aria in pressione e non acqua e vengono impiegati in ambienti freddi, dove, appunto, gli impianti a umido non sono adatti in quanto l’acqua all’interno delle tubazioni potrebbe congelare.
Perché un incendio venga controllato in modo corretto dagli impianti a secco le testine devono “ricevere” acqua entro un determinato limite di tempo.
Le norme NFPA13 o EN 12845 richiedono un tempo massimo di fuoriuscita dell'acqua nell'impianto a secco. Questo valore è di 60 secondi e va calcolato a partire dal tempo di attivazione del primo sprinkler che si considera immediato.
Ma la realtà del calcolo, evidenzia che ad oggi non ci sono metodologie valide che possano eseguire il calcolo di tale tempo.
La EN 12845 indica pure che, se vengono rispettate le condizioni di volume indicate, questo può essere considerata una garanzia di mantenimento della condizione di cui sopra.
Ma il tempo di uscita non è praticamente calcolabile con certezza quindi, questa citazione della norma indica che se vengono rispettate le condizioni del volume, si ha un margine sufficiente di sicurezza che lo garantisce anche se non lo si può calcolare.
Ottenendo un volume maggiore nulla potrà garantire che il tempo di uscita dell'acqua sia nei 60 secondi massimi previsti.
La FM ha abbozzato un metodo di calcolo, ma le richieste di dati sono informazioni non a disposizione del progettista, se non in via del tutto sperimentale.
Nel calcolo della velocità, infatti, intervengono molti fattori quali: l’accelerazione dell'acqua, la resistenza dell'aria che nel frattempo deve uscire, la pressione con cui è immessa e tanti altri elementi che di fatto rendono impossibile prevedere in sede di progettazione tale velocità.
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