Nell’asseverazione della pratica per il Superbonus viene richiesto da ENEA il risparmio energetico in termini di energia primaria non rinnovabile di ogni singolo intervento. Inoltre, nel caso di interventi trainati sulle parti private, viene richiesto il risparmio anche per ogni unità immobiliare distinta su cui si interviene.
Questo significa che occorrerebbe fare un calcolo distinto per ogni intervento e per ogni unità immobiliare, escludendo tutti gli altri interventi e, successivamente, fare la differenza per ogni singolo caso con il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile dello stato di fatto (ANTE).
Sia ad esempio il caso di un condominio di 6 unità immobiliari in cui si eseguono 3 tipologie di interventi: ovvero un intervento trainante (cappotto), la sostituzione dei serramenti in tutte le unità immobiliari e l’installazione di schermature, in teoria andrebbero modellati: 1+(6x3) =19 edifici, ognuno con un singolo intervento applicato di volta in volta.
Ovviamente, questa è un’operazione molto onerosa e non sarebbe neanche richiesta dal DM 06/08/2020 che, invece, prevede solo il risparmio energetico in termini di energia primaria non rinnovabile del complesso degli interventi (che ha come conseguenza il salto delle due classi energetiche). ENEA, tuttavia, richiede comunque queste informazioni per soddisfare le esigenze statistiche del Ministero.
Per ovviare a questo problema ENEA, su sollecitazione delle software house, ha predisposto una guida per eseguire il calcolo del risparmio energetico in maniera semplificata, cioè senza dover modellare separatamente tutti i casi necessari, ma basandosi sui risultati che si hanno già, vale a dire quelli relativi al modello ANTE e al modello POST finale. Molto spesso questa metodologia semplificata (che di fatto è una semplice stima) porta ad un dato molto vicino a quello reale, ma altre volte può portare anche ad un errore importante, con risparmi negativi.
Sia ad esempio il caso in cui si interviene sull’involucro e si sostituisce la vecchia caldaia con una più performante pompa di calore. Nell’edificio ANTE il carico sul generatore è molto elevato, mentre nel POST è molto più basso (grazie al cappotto).
Come è stato suaccennato, il metodo esatto per calcolare il risparmio per l'intervento di sola sostituzione del generatore sarebbe quello di prendere l'edificio ANTE e sostituirvi la caldaia con la pompa di calore, lasciando invariato tutto il resto. La nuova pompa di calore, in questo modo, lavorerebbe sul carico dell'ANTE e, quindi, avrebbe un rendimento più elevato rispetto a quello che ha, invece, nel POST definitivo dove si è anche intervenuti sull'involucro, abbassando quindi il carico. Con il metodo semplificato, invece, le efficienze del POST definitivo vengono applicate tali e quali all’involucro ANTE, in altre parole si usa il rendimento che ha la nuova pompa di calore nel POST finale e lo si applica all'involucro iniziale. Di conseguenza la pompa di calore si comporta come se avesse un carico più basso (e rendimento più basso) ma con l'involucro originario. In tal modo, il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile di questa situazione è superiore rispetto a quella reale (in cui si sostituisce la sola pompa di calore) e spesso è superiore anche al fabbisogno di energia primaria non rinnovabile del modello ANTE. Da qui il risparmio negativo.
In questi casi, l'unico modo per risolvere è quello di calcolare il risparmio reale ovvero modellare un nuovo edificio, partendo dal modello ANTE, e applicare soltanto l’intervento sull’impianto, cioè la sostituzione del generatore. In questo modo il calcolo sarà preciso, ovvero si osserverà il comportamento effettivo del nuovo generatore con l'involucro iniziale e, facendo la differenza fra ANTE e POST, si otterrà il risparmio corretto relativo al singolo intervento.
Non è escluso che, viste queste problematiche che il metodo semplificato può introdurre, il calcolo del risparmio energetico venga affinato nel tempo per produrre stime sempre più attendibili. Di conseguenza può accadere che fra una versione e l’altra del software ci siano differenze fra i risparmi calcolati per lo stesso intervento.
Sempre in relazione al problema del risparmio negativo, occorre ricordare il caso particolare della sostituzione degli impianti a biomassa dove il problema, invece, è connesso alla quota rinnovabile associata alla biomassa stessa:
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