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Le verifiche di legge - Edificio di nuova costruzione

Questa tipologia di intervento, come indicato dallo stesso nome, prevede la realizzazione di un edificio totalmente nuovo. I requisiti richiesti dalla norma si possono riassumere in:

  • requisiti riguardanti le caratteristiche dell'involucro;
  • requisiti relativi ai fabbisogni di energia;
  • requisiti impiantistici;
  • fonti rinnovabili

Vediamoli in dettaglio.

 

 

INVOLUCRO

Coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione H'T < H'Tlim
Area solare equivalente estiva per unità di superficie utile Asol,est/Asup,util < (Asol,est/Asup,util)lim
Verifica massa superficiale Ms o trasmittanza termica periodica Yie per le zone (esclusa la F) in cui il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale Ims >= 290 W/m²

Pareti opache verticali (eccezione NO-N-NE):

Ms >= 230kg/m² oppure Yie < 0,18 W/m²K

Pareti opache orizzontali e inclinate: Yie < 0,18 W/m²K

Verifica trasmittanza, Zone climatiche C,D,E ed F (eccetto E.8) U <= 0,8 per:
• Divisori di separazione tra alloggi;
• Strutture opache verso l’esterno di locali non riscaldati

 

 

FABBISOGNI DI ENERGIA

Indice di prestazione termica utile per riscaldamento EPH,nd < EPH,nd,lim
indice di prestazione termica utile per raffrescamento EPC,nd < EPC,nd,lim
Indice di prestazione energetica globale

Epgl,tot < Epgl,tot,lim

 

 

REQUISITI IMPIANTISTICI

Efficienza media stagionale dell’impianto di climatizzazione invernale ηH > ηH,lim
Efficienza media stagionale dell’impianto di climatizzazione estiva ηC > ηC,lim
Efficienza media stagionale dell’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria

ηW > ηW,lim

 

 

FONTI RINNOVABILI

Copertura da fonti rinnovabili per il servizio di ACS 60%
Copertura da fonti rinnovabili per i servizi di Riscaldamento + ACS + Raffrescamento 60%
Installazione Impianti FV di potenza pari a:

P=k*S dove k=0,05 

 

 

STRATEGIE PER L’OTTENIMENTO DELLE VERIFICHE

Molti parametri possono essere migliorati seguendo le medesime strategie, verranno quindi raggruppati i parametri simili.

 

Parametri invernali dell’involucro

I parametri che caratterizzano il comportamento invernale dell'involucro sono l'H'T, ovvero il coefficiente globale di scambio termico e l'indice di prestazione termica utile per riscaldamento EPH,nd

Per ridurre il valore di questi parametri al di sotto dei relativi limiti occorre migliorare le prestazioni invernali dell’involucro ovvero le caratteristiche di pareti, solai e serramenti disperdenti aumentandone la coibentazione e/o riducendo l’effetto dei ponti termici.

 

Le altre due verifiche connesse all'involucro sono la massa superficiale / trasmittanza termica periodica e la trasmittanza delle strutture esterne dei locali non riscaldati.

Nel primo caso, ovviamente, una struttura pesante permetterà di verificare agevolmente la massa superficiale, tuttavia, nelle nuove costruzioni è raro ormai utilizzare materiali di elevata densità. Per tale motivo la norma prevede una verifica alternativa alla massa superficiale ovvero la trasmittanza termica periodica. Basterà, infatti, isolare in modo opportuno le strutture, in modo che il valore di Yie sia al di sotto del limite, e non sarà necessario rispettare il limite della massa superficiale. Anche strutture leggere, quindi, possono rispettare senza problemi i requisiti normativi.

Per quanto riguarda la trasmittanza delle strutture esterne dei locali non riscaldati, la norma prevede che queste strutture abbiano almeno una trasmittanza pari a 0.8 W/m²K. Occorre, pertanto, introdurre un leggero isolamento o usare materiali opportuni fino a raggiungere il valore limite.

 

 

 

 

Parametri estivi dell’involucro

I parametri estivi che caratterizzano l'involucro sono l'area solare equivalente estiva Asol,est/Asup,util
l'indice di prestazione termica utile per raffrescamento EPC,nd.

Per agire positivamente su questi valori si può ridurre l’irraggiamento solare intervenendo sul fattore g del vetro dei serramenti: 

 

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Figura 1 – Inserimento del fattore di trasmissione solare g del vetro

 

 

oppure aggiungendo o migliorando le schermature alle finestre:

 

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Figura 2 – Definizione di una schermatura ad una finestra

 

 

Riducendo l'irraggiamento solare, tuttavia, si modificherà anche il comportamento invernale dell'involucro, peggiorando in tal modo l'EPH,nd. Mentre il fattore di trasmissione solare g del vetro rimane invariato nel periodo invernale ed estivo, le schermature possono essere applicate anche nel solo periodo estivo. Questo consente di migliorare il comportamento estivo senza peggiorare quello invernale.

 

Nel caso in cui l'azione sull'irraggiamento solare non fosse sufficiente per la verifica dell'EPC,nd occorrerà "peggiorare" l'involucro, ovvero ridurre l'isolamento o verificare la possibilità di aggiungere o peggiorare i ponti termici. In questo caso occorrerà fare attenzione al comportamento dell'EPH,nd, ovvero l'indice invernale, e trovare il giusto equilibrio tra i due parametri EPH,nd ed EPC,nd.

 

 

 

 

Efficienze degli impianti

Sono i parametri ηH, ηC e ηW ovvero, rispettivamente, l'efficienza dell'impianto di riscaldamento, l'efficienza dell'impianto di raffrescamento e l'efficienza dell'impianto di acqua calda sanitaria.

In generale l'efficienza di un impianto, ai fini delle verifiche, è definita come:

 

η = Fabbisogno di energia termica / Fabbisogno di energia primaria totale

 

Sono, quindi, delle grandezze che coinvolgono tutti i parametri del sistema edificio-impianto, ovvero l'involucro, la generazione, l'emissione, la regolazione e le fonti rinnovabili. Non è possibile, quindi, individuare una strategia univoca per l'ottenimento della verifica ma spesso occorre agire su più aspetti.

 

Senza dubbio è molto utile migliorare i rendimenti di emissione, regolazione e distribuzione:

 

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Figura 3 – Impostazione rendimenti di emissione, regolazione e distribuzione

 

 

Inoltre si può valutare l'uso di generatori più performanti e verificarne il corretto dimensionamento:

 

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Figura 4 – Rendimenti di un generatore a combustione

 

 

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Figura 5 – Definizione dei dati prestazionali di una pompa di calore: impostazione dei COP

 

 

Inoltre è importante valutare attentamente i parametri dell'eventuale accumulo:

 

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Figura 6 – Definizione delle caratteristiche dell'accumulo

 

 

L'accumulo, infatti, è essenzialmente una perdita e, pertanto, è fondamentale indicarne correttamente la dispersione termica, nota anche come Kboll. Un buon accumulo ha un Kboll che va da circa 1.5 W/K a 3 W/K. In alternativa è possibile calcolare il Kboll indicando i parametri geometrici e l'isolamento ma, ovviamente, l'ordine di grandezza della dispersione risultante dovrà essere simile ai valori sopra indicati. Un altro parametro estremamente importante è la temperatura media dell'accumulo stesso. Questa non dovrebbe discostarsi molto dalla temperatura relativa al servizio per cui è destinato l'accumulo. Ad esempio: se si ha un accumulo per sola acqua calda sanitaria, occorre considerare che la temperatura di erogazione della stessa è fissata dalla norma a 40°C. Indicare una temperatura media molto più alta è uno spreco di energia ed è controproducente per le verifiche.

 

Un altro importante aspetto da valutare attentamente è rappresentato dagli ausiliari elettrici:

 

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Figura 7 – Esempio di ausiliari elettrici: ausiliari di emissione e distribuzione

 

 

Gli ausiliari elettrici sono dei campi generici previsti dalla norma per tener conto del consumo di eventuali dispositivi elettrici in ausilio al particolare servizio. Ad esempio, gli ausiliari elettrici della distribuzione possono essere delle eventuali pompe di circolazione, oppure gli ausiliari elettrici di emissione possono rappresentare il consumo di terminali quali i ventilconvettori. Gli ausiliari elettrici non sempre sono presenti e tali campi vanno compilati solo se effettivamente necessari altrimenti vanno lasciati vuoti.

 

L'efficienza di raffrescamento, infine, merita un approfondimento apposito. Occorre, innanzitutto effettuare una premessa: quando si dimensiona una macchina, la potenza viene scelta, ovviamente, in base al carico reale che può essere stimato con varie metodologie come, ad esempio, il Carrier-Pizzetti. In fase di calcolo prestazionale e per le verifiche di legge, invece, non si usa il carico reale ma quello standard determinato in base al capitolo 5 della UNI/TS 11300-1. Il problema sta nel fatto che il carico standard è sempre molto più basso di quello reale. Di conseguenza "sulla carta" è come se la macchina fosse sovradimensionata. Ovviamente, non è pensabile scegliere delle macchine di bassa potenza solo per ottenere le verifiche, perché poi nella realtà non si avrebbe una corretta copertura del carico effettivo e l'edificio non verrebbe raffrescato adeguatamente. Il dimensionamento della macchina, quindi, deve essere sempre fatto in base alle esigenze reali mentre, per risolvere il problema delle verifiche, un grande aiuto viene dai valori di EER ai carichi parziali. 

 

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Figura 8 – Definizione degli EER di una pompa di calore

 

 

L'EER, infatti, tende a crescere al ridursi del fattore di carico e questo permette di compensare il problema del teorico sovradimensionamento.

 

 

Fonti rinnovabili

Le verifiche delle fonti rinnovabili sono essenzialmente di due tipologie:

  • installazione di un impianto fotovoltaico di potenza minima, che è funzione della superficie in pianta dell'edificio;
  • la copertura di una certa percentuale del fabbisogno di ACS e di energia termica in generale tramite le fonti rinnovabili.

 

Per il primo punto occorre necessariamente inserire un generatore fotovoltaico con potenza pari ad almeno il valore limite indicato.

Per quanto riguarda il secondo punto, per aumentare la percentuale di copertura, occorre introdurre appositi generatori rinnovabili come solari termici, generatori a biomassa o pompe di calore e, inoltre, è fondamentale impostarli correttamente ed effettuare un corretto dimensionamento. Per le pompe di calore in particolare, il corretto dimensionamento e le impostazioni di utilizzazione sono fondamentali per fare in modo che l'SPF della macchina superi il valore limite previsto dalla norma pari a 2.875. A fini delle verifiche di Legge10, infatti, la norma prevede che la quota rinnovabile delle pompe di calore possa essere considerata solo se l'SPF della macchina superi il valore di 2.875. In caso contrario la quota rinnovabile viene considerata nulla. Per verificare il valore dell'SPF è sufficiente produrre la relazione di calcolo e, quindi, rilevare il valore del COP totale nella scheda Dettaglio impianti

 

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Figura 9 – SPF di una pompa di calore

 

 

Il corretto dimensionamento della macchina è uno degli elementi che permette all'SPF di crescere e superare il limite, fornendo al sistema un prezioso contributo rinnovabile utile per le verifiche.

 

Verifica dell'EPgl,tot

Per ottenere la verifica dell'indice di prestazione energetica globale occorre migliorare appunto le prestazioni generali dell'edificio. Tuttavia, questa verifica in genere non rappresenta un problema in quanto una volta ottenute tutte le altre verifiche sopra descritte risulta quasi automatico il rispetto di questo requisito. 

In generale, infine, il modus operandi che garantisce una buona progettazione e il rapido ottenimento di tutti i requisiti prevede, innanzitutto, di verificare le prestazioni dell'involucro, invernali ed estive. Solo successivamente ci si concentrerà sui requisiti impiantistici e delle fonti rinnovabili.

 

 

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